Ancora oggi molti identificano la Sardegna solo con le sue mete convenzionalmente più famose, ritenute simbolo del successo e della bella vita: senza andar troppo lontano per esempio, Porto Cervo e la sua costa continuano a raccogliere un consenso ininterrotto, che alla lunga li ha resi simili a molte altre destinazioni cosiddette elitarie, scese a patti con la globalizzazione del lusso. Se non fosse per i dettagli paesaggistici diversi tra loro, oggi è praticamente impossibile distinguere con precisione in che luogo si sia.
Per quanto lontano si decida di andare, infatti, la triste sorpresa anche in capo al mondo è quella di trovarsi precipitati in un grande centro commerciale, o nella hall di un albergo a sette, otto, cento stelle, ma identico a mille altri, con un’infilata di boutiques, gioiellerie e negozi uguali dappertutto. Meta indiscussa dei vacanzieri più esigenti, grazie alle meraviglie naturalistiche che spinsero il principe Aga Khan IV a eleggerla
buen retiro del jet set internazionale agli inizi degli anni 60,
anche questa parte della Sardegna oggi paga il prezzo della sua fama con una moneta che si è svalutata, diventando quasi voyeuristica, di un’esclusività strillata e alla portata di tutti.
I gruppi di turisti in fila davanti alle barche di gente famosa, in attesa di scattare un selfie con la celebrità del momento, sono l’immagine più efficace per descriverne l’involuzione. Anche Porto Rafael nasce nei primi anni 60 dall’ispirazione di un nobile spagnolo, il conte Rafael Neville: Rafael conosce l’Aga Khan, che incontra e frequenta nei ritrovi sociali del tempo, ne conosce le ambizioni, e di certo non può competere con le sue risorse finanziarie. Così, mentre Il principe getta le fondamenta di un gigantesco sogno edilizio coinvolgendo uno staff di architetti internazionali con cui fonda Porto Cervo e fa costruire un capiente porto con lussuosi alberghi e ritrovi mondani, Rafael sistema il suo piccolo insediamento come fosse l’ala di un palazzo di famiglia, dove ospitare gli invitati garantendo loro tutti gli agi e la discrezione dovuta, una cifra stilistica che rimarrà fino ai giorni nostri la sua principale caratteristica.
Ciò che inizialmente sembra apparire come un sogno di ripiego, una risposta più modesta rispetto alle visioni grandiose dell’antagonista principesco,
in poco più di 60 anni si è rivelata la sola intuizione turistica sostenibile e selettiva della zona, capace di sopravvivere al tempo e al suo inevitabile declino.
Nel suggestivo porticciolo della marina di Porto Rafael non vedrete mai persone in coda se non gli invitati di una festa a bordo, pronti a salpare verso qualche caletta nascosta oppure veleggiare in Corsica, dove decidere di fermarsi per la notte. Se al mattino vi svegliate presto potrete fare colazione da Ottavio in compagnia di qualche marinaio degli equipaggi ormeggiati, e troverete delle ottime brioches appena sfornate. I vostri spostamenti per mare, per terra, in spiaggia, quando fate shopping nei dintorni o camminate sovrappensiero in paese, saranno sempre protetti dall’anonimato, nel rispetto della vostra libertà e della vostra privacy. Se vi capiterà di sfogliare qualche giornale mondano non troverete nessun cenno di quello che succede a Porto Rafael e ancor meno di quello che capita a voi. Tutt’al più potrà succedere che a una cena qualcuno vi faccia notare un’elegante rivista d’interni con le immagini della proprietà che avete appena acquistato: verosimilmente sarà l’unico gossip che vi vedrà direttamente coinvolti, ma tutti smetteranno di parlarne già prima del dessert.
Se per caso avete dimenticato di mettere qualcosa in valigia prima di partire, vi consigliamo di perlustrare i due incantevoli negozi in piazzetta, dove scovare morbidi capi d’abbigliamento dai colori marini, oppure eleganti oggetti per la casa, nello stile essenziale e materico che ricorda l’incanto della natura circostante. Il venerdì, al mercato di Palau, potrete rivivere le stagioni delle vostre passate villeggiature e mercanteggiare sul prezzo dei lunghi camicioni da spiaggia o delle occasioni di cashmere nascoste nel mucchio. Fate anche il pieno di frutta e verdura, senza dimenticare i banchi di formaggi e gli espositori di miele e di dolciumi tipici, poi concedetevi un caffè in uno dei bar lì intorno, immersi nel ritmo un po’ assonnato di una cittadina di mare che corre verso il futuro senza crederci troppo. Dopo una giornata passata al sole in una delle splendide spiagge dei dintorni, al tramonto Porto Rafael vi può offrire un aperitivo in piazzetta con gli amici o una cena al lume di candela
pieds dans l’eau, e la folla intorno a voi sarà una silenziosissima notte stellata con una luna magnifica e muta di sfondo. Nel viale a piedi sulla via del ritorno non incontrerete macchine parcheggiate in doppia fila con le frecce accese davanti all’ingresso di una discoteca, è più probabile che vi tagli la strada una tartaruga o un porcospino. La proprietaria dell’alimentari vi chiamerà per nome tutta l’estate, come se fosse una vostra parente, e quando vi chiederà di fare una foto insieme, sarà perché vi si è affezionata anche se non sa chi siete. E se per ipotesi non siete nessuno, Rafael vi inviterà comunque a festeggiare con lui tutta la notte. Vi lascerà andare a letto solo quando gli avrete promesso che, tornati in città, anche voi realizzerete un vostro sogno, prima di rendervi conto che state parlando da soli e che una piccola volpe vi segue da lontano.
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